Il Medio Oriente vale 22 miliardi di euro: nei prossimi cinque anni il mercato nell’area crescerà a tassi doppi della media

Il Medio Oriente vale 22 miliardi di euro: nei prossimi cinque anni il mercato nell’area crescerà a tassi doppi della media

La clientela mediorientale segue gli ultimi trend in fatto di prodotti di bellezza e lo stile italiano, in particolar modo, è molto apprezzato tra i consumatori di quest’area.

Le teste sono velate, i corpi avvolti nelle abaya scure, indispensabili per mostrarsi nei luoghi pubblici senza contravvenire ai dettami religiosi, almeno nel caso delle più osservanti. Gli occhi, però, sono truccati in modo sofisticato, con marcate linee di eyeliner che allungano l’occhio e ombretti scuri che sottolineano la potenza dello sguardo. Le mani sono curate: le unghie laccate con smalti lucidi e qualche decorazione fatta di cristalli colorati applicati, e la pelle ambrata perfettamente idratata. Le donne mediorientali rappresentano un mercato importante per la bellezza mondiale. E non solo loro: gli uomini, un target in crescita, si confermano sempre più attenti alla cura del proprio corpo e della loro immagine. A restituire le dimensioni di questo mercato sono i numeri. Euromonitor International stima che nell’area Mea, che include Medio Oriente e Africa, il mercato dei prodotti di bellezza e cura per- sonale nel 2015 abbia toccato i 25,4 miliardi di dollari, circa 22 miliardi di euro al cambio attuale. A fare la differenza, rispetto ad altri mercati considerati “emergenti” e oggi in balia della volatilità dei cambi e della flessione dei consumi, sono le potenzialità di crescita. Sempre Euromonitor International stima che da qui al 2020 il mercato della bellezza in Medio Oriente e Africa crescerà del 6,4% all’anno in valore, il doppio rispetto al mercato della bellezza mondiale, le cui stime di crescita si attestano su un ben più modesto +3%. L’Italia, che esporta prodotti di bellezza per oltre 3,8 miliardi di euro (dati Cosmetica Italia, 2015) non può che tenere gli occhi puntati su quest’area, cercando di intercettare la clientela mediorientale. Gli Emirati figurano già nella top 10 dei clienti della cosmetica made in Italy: sono al settimo posto, con 135 milioni di euro di merce esportata nel 2015, in crescita di oltre il 15,1% rispetto all’anno precedente. «Per l’Italia rappresentano un mercato in crescita – spiega Gianandrea Positano, responsabile del Centro Studi di Cosmetica Italia – sia in termini di consumi di prodotti finiti sia in termini di produzione per terzi: sono sempre di più le aziende nostrane che collaborano con brand locali. Tutto questo perchè in Medio Oriente si sta registrando un boom di quelli che definirei “beni di gusto”, più che beni di lusso. E il gusto italiano è uno dei più apprezzati all’estero». Se secondo le stime di Euromonitor International il mercato della bellezza negli Emirati si attesta sui 2 miliardi di dollari (1,7 miliardi di euro) e toccherà i 2,7 miliardi nel 2020 (2,3 miliardi di euro). Dubai e Abu Dhabi spiccano per consumi pro capite: 239 dollari (208 euro), che entro i prossimi 5 anni arriveranno a 295 dollari (257 euro). Gli Emirati, però, non sono gli unici big player dell’area, che ruota attorno ad altri due mercati chiave dove in primis vengono apprezzati i profumi, seguiti dai prodotti per i capelli e, subito dopo dal make up. Andando ad analizzare i singoli Paesi emerge infatti la netta supremazia dell’Arabia Saudita: nel 2015 i cittadini del Regno, che ha i propri “hub” di consumo in Riyadh, la capitale, e Jeddah, città che affaccia sul Mar Rosso ed è in piena espansione, hanno consumato prodotti di bellezza per 5,2 miliardi di dollari, circa 4,5 miliardi di euro. Una cifra destinata a raddoppiare in breve tempo: nel 2020, infatti, i consumi arriveranno a 9,3 miliardi di dollari, 8,1 miliardi di euro al cambio attuale. A guidare questo sviluppo è l’evoluzione del mercato saudita in sè, con una popolazione giovane dal piglio sempre più internazionale – le famiglie più abbienti mandano i propri figli a studiare all’estero – e con Internet e i social network che spopolano. Anche in questo caso il consumo di prodotti di bellezza pro capite è destinato a salire in modo rilevante: dai 168 dollari del 2015 ai 273 del 2020 (in euro: 147 e 238).

Tra i mercati più promettenti della regione c’è l’Iran: dopo la caduta dell’embargo Teheran è il cuore di una piazza molto appetibile per le aziende che vendono prodotti di bellezza,ma anche di moda e di lusso. «I valori per ora sono bassi ma la dinamicità è elevata: non a caso le imprese italiane stanno avviando delle missioni esplorative in loco», chiosa Positano. Nel 2020 secondo le stime di Euromonitor International l’Iran arriverà a scalzare gli Emirati in termini di consumi di cosmetici, profumi arrivando a toccare i 2,9 miliardi di dollari in valore,pari a 2,5 miliardi di euro.

Fonte: ilsole24ore.com

 

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