CCPB: il punto sulle certificazioni in cosmetica naturale, sostenibilità e green washing

CCPB: il punto sulle certificazioni in cosmetica naturale, sostenibilità e green washing

A Davide Pierleoni, responsabile commerciale e marketing CCPB, abbiamo chiesto un aggiornamento sulle certificazioni nell’ambito della filiera della produzione cosmetica. È trascorso un anno dall’ultimo resoconto di Ccpb sulle nuove certificazioni richieste dalle direttive europee, in particolare la direttiva UE 2024/825, che poneva, per il 2024, delle sfide importanti.

Ci interessa soprattutto sapere quali sono state le evoluzioni riguardo le certificazioni nell’ambito della cosmetica naturale

“La Direttiva UE 2024/825 contro il fenomeno del Green Washing è stata pubblicata il 6 marzo 2024 e prevede una maggior tutela dei consumatori contro le pratiche sleali e dell’informazione. Prevede una serie di divieti e di obblighi per la trasparenza in materia di claims ambientali e di sostenibilità. Fino alla sua entrata in vigore, le certificazioni di parte terza rimangono un caposaldo contro affermazioni generiche e non supportate da evidenze scientifiche; però, la sensazione è che le imprese del settore non abbiano ancora percepito la portata delle nuove regole e sia ancora molto evidente il ricorso ad affermazioni sulla sostenibilità dei prodotti e delle organizzazioni che sono frutto di comunicazione marketing senza un reale ripensamento di prodotti e processi.

Anche quelle imprese che adottano un approccio leale ed onesto, ma pragmatico,nei confronti della “sostenibilità”, come fosse una chiave di volta per acquisire nuovi mercati, stanno guardando ancora con scarso interesse alla formulazione del prodotto cosmetico e ai suoi contenuti; mi riferisco alla natura degli ingredienti, degli additivi e delle sostanze chimiche utilizzate per conferire talune caratteristiche, dei metodi di produzione ed ottenimento sia del prodotto sia degli ingredienti stessi, dell’origine geografica delle materie prime e delle condizioni sociali in cui operano i loro fornitori di materie prime.

Si preferisce raccontare la sostenibilità solo dal versante del packaging, impiegando contenitori di peso minore o fatti di materiale riciclato oppure dal versante dei consumi energetici, perché si stipulano contratti con fornitori di energia verde, ma il consumatore che compra un cosmetico sostenibile è interessato maggiormente a quello che èdentro alla confezione, al prodotto.

Il Green Deal e la decarbonizzazione hanno stabilito per il 2024 delle scadenze importanti. Oramai siamo a novembre. Il punto della situazione?

Il Green Deal europeo con i suoi obiettivi è stato confermato dalla nuova Commissione Europea a guida Von Der Leyen e procederà in quella direzione seppure con qualche ritocco, dovuto alla nuova maggioranza, più spostata a destra. La volontà politica deve tenere conto delle impellenti necessità di combattere il Cambiamento Climatico, come dimostra la Conferenza ONU che si tiene in questi giorni a Baku in Azerbaijan, perché secondo gli esperti il “conto alla rovescia” verso la catastrofe ambientale è iniziato.

Un focus su quanto fatto durante il 2024 e sui progetti del 2025. Quale argomento sentite maggiormente?

Il nostro impegno per ampliare la comunicazione su un quadro normativo che cambia nel tempo, e per dare ai nostri clienti risposte concrete sulle mutate esigenze dei consumatori, sarà sempre al centro della nostra attività. Come CCPB continueremo a proporre le nostre certificazioni che pienamente rispondono a queste richieste perché le aziende certificate CCPB possano disporre di strumenti utili a conquistare i nuovi mercati.

 

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