Fra le aziende incontrate a Cosmoprof di Bologna c’era anche Omas Tecnosistemi, azienda leader nella progettazione e produzione di macchine riempitrici e tappatrici completamente automatiche per l’industria cosmetica, farmaceutica, beauty-care, biotecnologica, chimica e alimentare. Il suo stand, in cui erano in mostra una serie di macchine di loro produzione non era lontano da quello di Ima, il gruppo industriale in cui è entrata giusto nello stesso periodo della fiera.
I continui investimenti in tecnologia strutturale e l’utilizzo di strumenti ad alta tecnologia nel campo della progettazione e della produzione, rendono le macchine Omas in grado di garantire il controllo completo della produzione e di ottenere così un prodotto di qualità altamente specifica. Progettazione, produzione e assemblaggio avvengono direttamente e garantiscono flessibilità ed elevata affidabilità.
Tutte le parti a contatto con il prodotto sono realizzate in acciaio inossidabile 316L o materiali approvati dalla FDA. Le parti di contatto sono completamente smontabili per la pulizia o la sanificazione in conformità delle regole CEE e il pacchetto di validazione IQ-OQ o i certificati speciali possono essere personalizzati su richiesta
Le macchine di Omas Tecnosistemi a Cosmoprof
Le macchine potrebbero essere definire dei veri miracoli di tecnologia e meccanica. “In questo caso ci troviamo di fronte a macchine per la preparazione dei prodotti: sono dei mixer e dei serbatoi che servono per la preparazione di creme e cosmetici, che poi saranno lavorati dalle macchine da lavorare sulle macchine. Qui abbiamo due modelli. Abbiamo un 10 litri di serbatoio, che viene usato per la ricerca e lo sviluppo, quindi per le piccole quantità, in modo da non sprecare troppo prodotto durante le prove.” Ci raccontano i tecnici di Omas, presentandoci i macchinari e mettendoli in funzione per noi.
“Poi abbiamo le macchine di produzione, che partono da 50 litri e arrivano ad avere serbatori che possono contenere fino a 5000 litri. Una volta realizzato, il prodotto viene confezionato in tubi o in flaconi e in questo caso abbiamo una macchina per il confezionamento dei tubi in plastica. Il tubo è alimentato all’interno della macchina, viene dosato e poi sigillato.
Poi viene stampato il codice di Lotto ed è praticamente pronto ad uscire. Il tubetto è già tappato e sigillato e viene riempito dal fondo che poi viene termosaldato. Un’altra possibilità è che il prodotto che è stato preparato viene confezionato in flaconi o barattoli in questo caso abbiamo un sistema di pompe di riempimento che entrano nel flacone e lo riempiono.
L’interessante spiegazione del procedimento ci coinvolge mostrando come sono creati i prodotti che utilizziamo ogni giorno. “Dopodiché passa alla macchina tappatrice che provvede a posare il tappo e ad avvitarlo. All’uscita di questo processo, il flacone viene etichettato con una macchina etichettatrice e poi passa nella macchina astucciatrice. Il prodotto è inserito nell’astuccio, cioè nella scatoletta di cartone. il prodotto sarà prelevato, da una coppia piuttosto che da una giostra, è depositato nella catena a cassetti.”
“In ogni cassetto ci sarà un contenitore, un flacone o un tubetto, che grazie a uno spingitore sarà introdotto all’interno del tunnel per far sì che possa entrare nell’astuccio. L’astuccio non è altro che il cartoncino stampato e preincollato che la macchina apre e posiziona in modo che vi sia un incontro fra il tubetto o il flacone e l’astuccio stesso. Si passa poi all’introduzione, il prodotto è astucciato e prosegue la sua corsa. Lateralmente ci sono due stazioni di chiusura che si piegano le patelle laterali del cartoncino. Una volta realizzate queste chiusure l’astuccio completo va avanti ed esce dalla macchina, venendo posato in una cassa, o in una scatola o sul pallet, pronto per essere trasportato e commercializzato”.
“La macchina si chiama astucciatrice modello X1 e comprende anche un punto del procedimento in cui vi è la possibilità di gestione lo scarto, nel caso in cui il flacone o il tubetto abbiano dei difetti. Il prodotto difettoso viene riconosciuto e dirottato su un’altra linea dove è raccolto per l’esame umano seguente.”