Tra le eccellenze italiane della filiera cosmetica spicca Davines Group Village, con il suo Giardino Scientifico. I prodotti per la pelle e per i capelli del marchio Davines nascono a Parma dove sono occupati quasi 900 dipendenti.
Abbiamo chiesto al presidente del Gruppo Davines Davide Bollati, di raccontarci il percorso fatto per diventare oggi un’azienda di successo.
Come è nata e quali sono i punti di forza di Davines?
La nostra storia inizia con un piccolo laboratorio di ricerca e produzione conto terzi per la cura dei capelli. È il 1983 e quest’anno abbiamo celebrato i nostri primi 40 anni. Tutto accade a Parma grazie ai miei genitori Silvana e Gianni Bollati: mia madre crea i prodotti e mio padre gira l’Italia con un furgoncino per venderli. Nei dieci anni successivi l’azienda si è strutturata sempre più, perfezionando e consolidando le proprie competenze.
Nel 1992 rientro a Parma dopo una specializzazione in Cosmetologia a New York e studi ad Harvard e ho voluto apportare il mio contributo nella definizione di una nuova strategia per l’azienda: da produttori in conto terzi ad azienda di marca con il marchio Davines, dedicato al mercato professionale dell’hair care, seguito nel 1996 dalla divisione cosmetica, comfort zone, per spa, terme e centri estetici qualificati.
Su questi due pilastri produttivi il Gruppo ha concretizzato la sua crescita negli anni successivi. L’assetto industriale prende forma, la distribuzione si ramifica ed io inizio il mio percorso in Davines nel Laboratorio di Ricerca e Sviluppo, per affrontare successivamente le sfide del marketing e della distribuzione internazionale, sino a ricopre l’attuale ruolo di presidente.
La sostenibilità è stata il fil rouge che ha sempre guidato il nostro operato e soprattutto le nostre scelte. Nel 2006 abbiamo iniziato ad utilizzare il claim “sustainable beauty” per Davines e, da allora, il nostro impegno è stato crescente e costante: nel 2016 siamo diventati una B Corp e anche oggi conduciamo una strategia che si ramifica da una visione rigenerativa della sostenibilità attraverso 4 “pillar”: decarbonizzazione, circolarità, biodiversità e acqua.
Mercato interno, mercato estero: quale è prevalente e in che percentuale?
Nel 2022 è stato un anno molto positivo: infatti, abbiamo chiuso l’anno con un fatturato di 230,6 milioni di euro, +20,4% rispetto all’anno precedente. L’80% del fatturato è stato realizzato nel mercato estero, rafforzando il nostro posizionamento internazionale, con una crescita del 19% rispetto al 2021. Ad oggi siamo presenti in oltre 90 paesi nel mondo con entrambi i brand.
Il nostro primo mercato si è confermato il Nord America, abbiamo una filiale a New York, con una percentuale del 34% seguito dall’Italia, il nostro secondo mercato.
In questo mercato così competitivo, ci indica 4 motivi per cui i clienti dovrebbero scegliere Davines?
Credo che tra azienda e clienti, e più un generale stakeholder, si debba creare un legame di reciproca fiducia e una condivisone degli stessi valori. Il nostro modello di business è stakeholder-driven, ovvero orientato a impattare positivamente tutti i nostri interlocutori, oltre al nostro pianeta. Il nostro purpose è di fare del nostro meglio per il mondo, creando buona vita per tutti, attraverso la bellezza, l’etica e la sostenibilità.
Credo che in queste parole sia racchiusa l’essenza del Gruppo Davines e anche ciò che ci differenzia all’interno della nostra industria: il nostro impegno, oggi e per il futuro, è di realizzare prodotti altamente performanti e scientificamente avanzati, soddisfando le esigenze dei nostri clienti, che non rechino danno né al pianeta né alle future generazioni.
Come B Corp facciamo di questo impegno la nostra missione e vogliamo coinvolgere un numero crescente di aziende, del settore beauty ma non solo, a intraprendere questo percorso verso un futuro rigenerativo, in grado di sostituire l’approccio economico estrattivo (prendi, usa, getta) che ha caratterizzato la nostra economia per troppo tempo.
Quale prodotto Davines rappresenta di più l’azienda e perché?
Ogni prodotto è espressione della nostra filosofia e racchiude l’impegno che dedichiamo allo studio e alla ricerca di nuove formule, innovative e quanto più naturali. Sicuramente l’Oil non Oil, una formula organica naturale arricchita con proteine ad azione protettiva e ristrutturante, è stato tra i primi/il primo prodotto, formulato da mia madre, che abbiamo immesso sul mercato a marchio Davines e che è tutt’ora in commercio. Anche la linea Tranquillity, dedicata alla cura del corpo, è sicuramente simbolica e fortemente riconducibile alla nostra realtà.
Innovazione e sostenibilità: un binomio da cui non si può prescindere. Come si pone Davines?
Ricerca, innovazione e scienza sono per noi elementi fondamentali per poter garantire prodotti di qualità e performanti. Abbiamo un team di più di 60 ricercatori e ricercatrici che quotidianamente lavorano nella ricerca di nuove formulazioni, con una crescente percentuale di ingredienti naturali. Il nostro impegno è di dimostrare che qualità dei prodotti, sostenibilità e scienza sono fortemente legate tra di loro.
Lo studio di nuovi attivi per i nostri prodotti parte direttamente dal Giardino Scientifico del Davines Group Village, a Parma, che costituisce un vero e proprio laboratorio all’aria aperta da cui inizia il processo di ricerca del dipartimento R&D. Nel 2021, in partnership con il Rodale Institute, abbiamo fondato lo European Regenerative Organic Center (EROC), il primo centro europeo di ricerca e formazione sull’agricoltura biologica rigenerativa, a espressione della nostra volontà di investire sullo studio di nuovi ingredienti coltivati secondo queste pratiche che impattano positivamente sulla salute del suolo.
Progetti, obiettivi, prospettiva: come prefigura Davines nei prossimi anni?
Ci aspettiamo un futuro in crescita come gli anni appena chiusi. A maggio 2022 abbiamo firmato il nostro impegno con Science Based Target Initiative (SBTi) e stiamo attualmente lavorando per formulare i nostri obiettivi Net Zero e sviluppare una roadmap strategica a lungo termine per raggiungerli. Anche per questo daremo vita a un progetto di agrivoltaico in EROC con l’obiettivo di raggiungere l’autoproduzione energetica del Davines Group Village e del nostro stabilimento produttivo a Parma.
Non solo, continueremo a lavorare alla tutela della biodiversità e allo studio di nuovi ingredienti per la nostra supply chain: puntiamo ad avere nelle formule dei nostri prodotti 100 ingredienti da agricoltura biologica rigenerativa in 10 anni.
Ci dia uno slogan che riassuma in una frase le qualità e i valori dell’azienda?
Credo che i payoff dei nostri brand, “Sustainable Beauty” per Davines e “Conscious Skin Science” per [ comfort zone ] incarnino alla perfezione i valori cardine del nostro Gruppo. Ci impegniamo per promuovere e realizzare un’ideale di bellezza che sia sostenibile e che non prescinda da una forte connotazione scientifica, nel rispetto delle persone, del nostro pianeta e delle comunità che lo abitano.