Dalla ricostruzione delle unghie con i gel permanenti, che offrono un risultato perfetto e duraturo alla via di mezzo del gel semipermanente, che si può applicare anche sull’unghia naturale con un risultato comunque più duraturo e lucido dello smalto tradizionale, l’intero settore ha ripreso quota.
L’arrivo dei prodotti in gel, infatti, non ha sancito la scomparsa degli smalti tradizionali, semmai ha rilanciato la competizione in tema di colori, effetti decorativi e rifiniture. Con l’avvento dei gel semipermanenti, lo scenario della cura professionale delle unghie ha subito una radicale trasformazione. Ne sono una conferma le comunicazioni e l’advertising sulle riviste di settore. I gel rientrano ufficialmente nel segmento della ricostruzione delle unghie ma, di fatto, si possono considerare come una realtà a se stante, a metà strada tra lo smalto tradizionale e l’unghia artificiale. Il gel permanente è stato visto fin dalla sua comparsa, come il nuovo sistema professionale per assicurare una laccatura perfetta anche sull’unghia naturale. Per quanto riguarda il settore nail care in generale, i dati UNIPRO (Associazione italiana imprese cosmetiche) parlano di 100 milioni di euro spesi nel 2010, nel canale consumer, con un incremento sull’anno precedente, di oltre il 16%, mentre nel 2012 la spesa era già cresciuta a 153 milioni di euro. Se da una parte le nuove tendenze hanno preso quote allo smalto tradizionale, in realtà, l’aumento di risalto generale alla cura e aspetto delle unghie ha impattato positivamente sull’intero mercato del Nail in Italia e anche il segmento stesso degli smalti ha visto una crescita. E, in particolare, sono questi che continuano a dettare le tendenze in fatto di colori e texture. D’altro canto, non bisogna nemmeno pensare che i gel semipermanenti andranno a sostituire il segmento della ricostruzione. Oltre alla nicchia inviolata della Nail Art, si deve considerare anche che rimarrebbero fedeli alla ricostruzione le donne che la utilizzano per correggere piccole imperfezioni dell’unghia naturale o migliorarne forma e aspetto, in particolare per limitare l’onicofagia. Per quanto riguarda l’informatizzazione del settore nail art, come per quello estetico in generale, si rileva un ritardo notevole, anche se sono molte le professioniste che si affidano a Facebook per promuovere la propria attività.
Fonte: marketingcentroestetico.it