La grande bellezza in mano straniera

La grande bellezza in mano straniera

L’Italia gioca un ruolo fondamentale nel settore della cosmetica a livello mondiale. E le principali aziende estere non si sono lasciate scappare l’occasione di creare filiali strategiche.

L’Italia della bellezza parla anche straniero. È quanto emerge da una classifica di Pambianco Strategie di Impresa sui fatturati delle principali filiali italiane delle aziende del settore profumi e cosmetica. Le multinazionali del beauty, infatti, secondo i dati di Cosmetica Italia, generano nel nostro Paese circa 2,9 miliardi di euro, ossia il 31% del giro d’affari complessivo nazionale del settore, che, a fine 2015, supererà i 9,4 miliardi di euro. Il consumo mondiale, invece, supererà i 190 miliardi di euro.
“Si tratta prevalentemente di aziende europee, alle quali si sono aggiunte realtà da altri Paesi come Stati Uniti e Giappone – ha commentato Fabio Rossello, presidente di Cosmetica Italia – che hanno iniziato a svilupparsi in Italia nella seconda metà del dopoguerra, e che, negli anni 60, hanno contribuito alla crescita del Pil nazionale portando nel nostro Paese la cultura dei cosmetici e della grande impresa con temi come l’importanza del marketing, del controllo di gestione e della responsabilità sociale, spingendo anche le imprese italiane che volevano lavorare con loro ad alzare gli standard di qualità ed efficienza”.
L’offerta italiana di cosmetici è riconosciuta nel mondo per l’innovazione delle formulazioni e la dinamica di servizio delle imprese produttrici; elementi, questi, che consentono alla filiera del cosmetico italiano di affermarsi sia sui mercati tradizionali sia su quelli emergenti.
Per le multinazionali estere, essere presenti in Italia significa dunque presidiare un mercato che, nonostante lo stallo dei consumi, rimane tra i più importanti del mondo, ma soprattutto un mercato che ha forti caratteristiche di trend setter e nel quale possono essere sviluppate competenze specialistiche e di elevato livello.
Basti pensare che il 60% dei prodotti per make-up del mondo è made in Italy a testimonianza del ricco e dinamico tessuto produttivo, che vede la più importante concentrazione di imprese cosmetiche nel nord Italia (82%). Ma la Penisola è anche il quarto Paese in Europa per consumo di cosmetici, dopo Germania, Francia e Regno Unito. Non solo: il fatturato del comparto è in salita da oltre dieci anni, un record rispetto alle altre manifatture, con esportazioni che toccheranno a fine anno i 3,6 miliardi di euro con una crescita dell’8 per cento.
“Le aziende internazionali hanno dato molto, ma hanno anche ricevuto, e ricevono, altrettanto dal nostro Paese, perché per le imprese cosmetiche è fondamentale essere nel mercato italiano – ha continuato Rossello – visto che l’Italia rappresenta il bel vivere, la cultura della bellezza ed è trend setter per certi prodotti come i cosmetici”. (Continua a leggere..
.La grande bellezza in mano straniera)

Fonte: pambianconews.com

 

 

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