Per combattere l’invecchiamento della pelle si punta al contrasto della gravità, intesa letteralmente come forza di gravità ma anche psicologicamente come stress correlato alle emozioni negative. insomma trucchi, sieri, creme e bisturi dovranno farci sembrare e aiutarci a restare felici e sorridenti, cancellando il peso degli anni dai nostri volti.
Oggi le donne non vogliono mentire sull’età, preferiscono, invece, conservare l’espressività e la naturalezza del proprio viso» spiega la dottoressa Jonquille Chantrey all’ultimo Congresso di medicina estetica, a Montecarlo. «Il desiderio delle donne europee, in particolare, è di apparire esattamente come si sentono; per questo è necessario comprenderne le aspettative e indirizzarle non verso un modello precostituito di bellezza, ma verso i loro bisogni reali». Molto presto, insomma,alla generica lotta contro l’invecchiamento si sostituiranno interventi che rispettano le caratteristiche individualie stimolano le facoltà rigenerative del nostro organismo.
ESTETICA TAILOR MADE
All’ultimo simposio organizzato da Allergan, multinazionale farmaceutica, sono stati presentati gli “Md Codes”, mappature del viso che consentono di ricreare l’architettura naturale più indicata per ciascun paziente. «Il giusto filler, usato secondo questi codici da un medico esperto, consente di trattare anche i casi che fino a ieri richiedevano una soluzione chirurgica» spiega il chirurgo plastico Mauricio de Maio, ideatore del metodo.
Ma anche i filler si rivoluzionano. «L’esigenza di riempire verrà sempre più sostituita da quella di dare all’epidermide tutte le risorse necessarie per mantenersi autonomamente splendida» spiega la dottoressa Maria Gabriella Di Russo, docente di Medicina estetica all’Università di Pavia. «Lavoreremo sempre più su questo fronte, sviluppando metodiche di dermoristrutturazione. Già oggi possiamo metterle in atto con la “Redensity”, ovvero iniettando complessi che combinano acido ialuronico, aminoacidi, antiossidanti, minerali e vitamine».
LE CREME INTERATTIVE
Anche i soin comunicheranno con il sistema di autoprotezione dell’organismo. «L’obiettivo della futura cosmesi è stimolare i tessuti e ottenere il massimo dalla cura della pelle prima di arrivare al ritocco chirurgico» dice la dottoressa Luana Consolini, cosmetologa dei Laboratories Teoxane.
I cosmetici stringeranno nuovi sodalizi con la tecnologia medica: per la sua linea Re Plasty, grazie al device professionale Cellular Electro-Plasty, Helena Rubinstein ha integrato il concetto di elettrostimolazione con l’azione meccanica della compressione. Un approccio antietà inedito.
E poiché invecchiare significa perdere l’originaria “gioiosità” del viso, con gli angoli della bocca e degli occhi trascinati verso il basso dalla forza di gravità, un’altra sfida è sottrarci al “risucchio gravitazionale”. Grazie alla ricerca, i laboratori Dior hanno individuato gli Skin Derived Precursors, staminali capaci di rialzare i tessuti generando le cellule che producono collagene ed elastina. «Per questo dobbiamo favorirne l’attività» sottolinea Edouard Mauvais-Jarvis, direttore della comunicazione scientifica Dior. E, nello stesso tempo, Chanel inaugura l’era della “ microfluidica”, scienza della manipolazione dei fluidi su scala microscopica che permette di creare, a partire dall’incontro di due fluidi, sfere di principio attivo direttamente nel cuore delle formule. E perciò più efficaci.
DI GENE IN MEGLIO
Anche genetica ed epigenetica si metteranno sempre più a disposizione della pelle. Tra i pionieri in questo campo c’è Estée Lauder che, oltre ad aver individuato alcune sostanze che supportano un trio di geni della longevità, ha perfezionato una tecnologia estrattiva che consente di metterle a disposizione della cute. E permette sia di prolungare la vita dei telomeri (la parte finale dei cromosomi, ndr) sia di combattere i fenomeni d’infiammazione all’origine dell’aging. E sul fronte capelli? Anche qui l’obiettivo è il potenziamento dei processi naturali di riparazione: L’Oréal, per esempio, ha messo a punto trattamenti che, dopo la cura in salone, rendono possibile riattivare i processi riparativi anche a casa. A ogni lavaggio di capelli.
Fonte: iodonna.it