Sempre più aziende iniziano a proporre cosmetici con certificazione Halal, per conquistare anche i consumatori di religione musulmana

Sempre più aziende iniziano a proporre cosmetici con certificazione Halal, per conquistare anche i consumatori di religione musulmana

La Certificazione Halal asseconda le necessità del consumatore musulmano, analogamente a quanto accade con le certificazioni di prodotto naturale, biologico, biosostenibile, etc per il consumatore occidentale. Anche se attualmente la certificazione Halal è richiesta sui mercati occidentali e non è vincolante per esportare in alcuni Paesi Arabi, proporre prodotti con certificazione Halal significa comunque godere di un vantaggio commerciale rispetto ad altre aziende cosmetiche.

La certificazione Halal: come si ottiene
Il termine Halal si riferisce ad un prodotto “lecito”, secondo i criteri e i valori su cui si fonda la Rivelazione Coranica, in contrapposizione ad un prodotto “haram” vietato..
Le indicazioni di base per la certificazione Halal dei cosmetici sono molto numerose, si riferiscono sia agli ingredienti che ai metodi di fabbricazione, e non esiste un disciplinare condiviso universalmente.
In linea generale, un cosmetico può essere considerato Halal quando non contiene:
– derivati da suini
– derivati da animali permessi dalla religione musulmana, ma non macellati secondo il rituale prescritto, o morti prima della macellazione
– alcol etilico, sostanze inebrianti o qualsiasi sostanza ritenuta dannosa per la salute
– organismi geneticamente modificati (OGM).
Inoltre:
– gli ingredienti ammessi non devono venire a contatto con prodotti derivati da suini o alcool;
– anche i conservanti e le varie sostanze presenti all’interno dei prodotti devono essere Halal;
– è controverso l’uso di glicerina e glicole propilenico, due sostanze molto utilizzate nei prodotti di bellezza a scopo di idratazione; è dunque necessario trovare delle alternative che non siano potenzialmente illecite
– alcuni enti di certificazione richiedono che le modalità di estrazione degli oli essenziali prevedano la distillazione a vapore, invece che chimica, per evitare il ricorso all’alcool;
– un’ulteriore richiesta formulata da alcuni enti riguarda il divieto di test sugli animali in fase di sperimentazione di un ingrediente.

Cosmetici con Certificazione Halal: che cosa sono
Per quanto riguarda le creme e gli altri prodotti cosmetici, il problema non è tanto legato al dover garantire l’assenza di derivati suini, quanto alla presenza di alcol etilico, sostanza naturalmente vietata dalla sharia o legge islamica, e quindi haram. L’alcool sotto forma di etanolo viene utilizzato nei processi di estrazione di molto ingredienti attivi che vengono poi inseriti nei cosmetici, e talora potrebbe essere contenuto anche in profumi, fragranze ed acque distillate, in tonici e altri prodotti struccanti, lozioni per capelli, viso, corpo.

Cosmetici con Certificazione Halal: come si producono
La certificazione Halal comporta che tutta la filiera di produzione debba essere Halal:
– deve essere evitato anche il solo contatto con prodotti impuri
– in caso di contaminazione l’intero ciclo di produzione deve essere sanificato
– le procedure di igienizzazione e sanificazione della filiera devono essere rigorose e documentate (il riferimento sono le normative HACCP)
– i prodotti igienizzanti e sanitizzanti, utilizzati sulle linee di produzione e confezionamento non devono avere alcool tra i loro componenti.
Per un’impresa che opera nel settore cosmetico si aprono quindi due possibilità:
– creare un’apposita linea per i prodotti Halal con linee di produzione dedicate;
– programmare la produzione Halal subito dopo la sanificazione degli impianti.

Fonte: UNIONCAMERE Lombardia, 2014

 

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