Quando si inizia a tingersi bisogna anche sapere che non si potrà continuare a tempo indefinito. Precisamente quando è ora di smettere?
Sono poche le donne che accolgono i capelli grigi a braccia aperte. Quando i capelli bianchi superano quelli scuri, la maggior parte di noi (circa il 75% delle donne, secondo diverse fonti) ricorre all’industria della bellezza per ottenere una colorazione completa. Come sapere quando è il momento di dire basta e tornare alla proprio tinta naturale?
1-I capelli sono secchi e fragili
La tintura tradizionale che deposita il colore, in genere, non danneggia la capigliatura, afferma la dottoressa Melissa Piliang, dermatologa della Cleveland Clinic e membro dell’American Academy of Dermatology. Ma se date inizio al rituale, più complesso, di trattare i capelli per schiarirli in preparazione di una tintura di colore chiaro, quasi sicuramente danneggerete i capelli. “La fibra del capello ha un rivestimento chiamato cuticola”, spiega la dottoressa Piliang. “Quando il capello è sano le cuticole assomigliano alle tegole di un tetto, tutte disposte in maniera regolare. Quando la chioma è danneggiata, le tegole possono sfaldarsi o squamarsi. Il trattamento sbiancante consuma le cuticole. Risultato? Capelli simili a paglia, secchi e fragili, oppure crespi. Doppie punte, capelli scompigliati o con lunghezze variabili sono altri segnali di danno e rottura del capello, conclude l’esperta.
2-I capelli grigi ritornano nel giro di due settimane
Se non riesci a stare dietro alla comparsa dei capelli bianchi (sia sulle punte che su tutta la lunghezza) potrebbe essere il caso di lasciarsi la colorazione alle spalle, spiega Sarah Nitz collaboratrice di Latest-Hairsyles.com.
3-Noti che il cuoio capelluto è irritato e arrossato
Che abbiate colorato i capelli per giorni o anni, un’improvvisa irritazione accompagnata da bruciore o sudorazione del cuoio capelluto, potrebbe indicare una reazione allergica alla tintura stessa. “Diverse persone sono allergiche ad un ingrediente delle tinture chiamato p-fenilendiammina (PPDA), che conferisce alla tinta il suo colore permanente”, dice la dottoressa Piliang. “I sintomi possono essere lievi all’inizio e non sono immediatamente riconoscibili”. Mentre tutte le sfumature di colorazione permanente contengono la PPDA, le tinture semipermanenti o lavabili spesso ne sono prive, anche se richiedono un’applicazione più frequente.
4-Avete scelto tinte sempre più chiare
Se nel corso degli anni la vostra chioma, un tempo lucente, è passata dal suo originale biondo miele, al biondo cenere più accentuato fino al platino totale, forse è il momento di lasciar perdere. “Quando si scelgono colorazioni sempre più chiare per mascherare le radici color argento, tanto che i capelli diventano quasi bianchi, il segnale è evidente”, afferma Nitz. “Se avete scelto tinte così chiare che il colore della chioma si discosta appena da quello dei capelli che stanno crescendo sotto, la scelta più sensata è smettere di colorarli”.
Come riparare i capelli danneggiati
Non c’è altro modo: se i capelli trattati mostrano segni di danneggiamento, è tempo di dire basta ai trattamenti aggressivi e fare qualcosa per correre ai ripari. “È il momento di mettere giù il phon, riporre il ferro per capelli, insomma dare un taglio a tutto ciò che danneggia la chioma”, suggerisce Piliang. “I vostri capelli sono biologicamente morti ma, lì sotto, ne stanno crescendo di nuovi e più sani”. Il prossimo passo è dare a questi nuovi capelli la possibilità di crescere floridi con un nuovo taglio, che rimuova le punte rovinate. Poi, fatevi dare una spuntantina una volta al mese: in questo modo, manterrete i capelli ad una lunghezza regolare. “Rimuovete le doppie punte ed eviterete che si sfaldino ulteriormente”. Infine, adottate abitudini sane: utilizzate un balsamo ricco che contenga oli naturali (cocco, oro del marocco o argan), una soluzione che protegga dal calore e prodotti specifici per dare forza al capello. Suggerimento: con questi prodotti, non c’è bisogno di salire fino al cuoio capelluto, potete iniziare all’altezza delle orecchie.
Fonte: huffingtonpost.it