Nuovi scrub, maschere in seta o cotone, sieri agli enzimi e creme nere (colore ancora insolito da noi ma ci abitueremo presto) sono alla base dei rituali di bellezza della pelle delle donne coreane, come emerso dall’indagine “2016 Global & Spa Wellness trend report”, fatta da Spafinder Wellness Inc su 25.000 Spa e centri benessere sparsi per il mondo.
«La mania delle donne coreane per la cura della pelle supera quella di tutte le altre del pianeta» spiegano gli analisti. Dal report si legge che le più ritoccate col bisturi sono loro (non le brasiliane), usano almeno 15 cosmetici al giorno (le italiane più volenterose ne applicano 10). Gli uomini coreani non sono da meno e contribuiscono al 21% delle spese totali in prodotti di bellezza. Non è un caso se in Corea del Sud, in un mese, vengono lanciati dai 20 ai 30 cosmetici nuovi, e in occidente dai 10 ai 30 all’anno. Anche le Spa coreane sono rinomate nel mondo per i trattamenti termali a prezzi abbordabili e che non esistono altrove. Sarà per questi motivi che la pelle delle donne asiatiche ci fa invidia? Arrivavano dalla Corea i sieri alla bava di lumaca, latte d’asina, estratti di medusa e veleno delle api che ci hanno un po’ inorridito. Ma la stessa origine avevano le, arcinote e consumate anche da noi, BB e CC creams. «Le cure beauty dell’Asia orientale sono state un trend emergente nel mondo, ma si tratta solo di un inizio» sentenziano gli analisti. In particolare le maschere in tessuto, faranno il giro del mondo. Sono così tanto diffuse che perfino il Ministero per la Cultura coreano, nel sito ufficiale Korea.net, tesse le lodi allo skincare del suo popolo, citando con stupore l’infinita quantità di maschere beauty in fogli (di tutte le forme e colori, vanno a ruba quelle a forma di gatto, a tigre, pecora, scimmia e panda) in vendita ovunque e che costano pochissimo (ne compri 10 e te ne regalano altre 10).
E ora ecco il rituale dello skin-care coreano in 10 passi, che sembrerebbe dare risultati portentosi.
Step 1 e 2: Lavare il viso con un detergente oleoso per rimuovere il make-up. Poi passare anche una schiuma detergente e sciacquare con cura.
Step 3 e 4: tre o quattro volte alla settimana fare uno scrub esfoliante per il viso. Successivamente passare sulla pelle con un tonico alcolico, che prepara la pelle ad assorbire i trattamenti degli step successivi.
Step 5 e 6: è il momento di applicare una maschera. Ci sono gli impasti neri da spalmare sotto gli occhi. Oppure le maschere in tessuto, fatte in seta o cotone, imbevute di principi attivi concentrati. La maschera va tenuta sul viso una ventina di minuti. Dopo la maschera, se ci sono problemi specifici come acne o pelle grassa, spalmare un siero o una essenza apposita.
Step 7,8,9,10 (e oltre): applicare una crema per il contorno occhi, una idratante e un filtro solare. Gli idratanti del momento sono naturali (tè verde, bamboo, gingseng, oltre a frutta, piante, erbe, lieviti) ottenuti dalla fermentazione di carboidrati e zuccheri attraverso l’impiego di frementi lattici come il lactobacillus. Le donne coreane proseguono con il decimo step, arrivando spesso fino a un dodicesimo e perfino quindicesimo passaggio. Si tratta di applicazioni di creme e sieri intermedi, ad effetto potenziatore, sbiancante, lifting etc. Ma il rito è sufficiente e completo anche fino al punto 9.
Fonte: Ansa.it