Speciale sugli oli essenziali, cosa sono, come si estraggono, quali sono i più usati

Speciale sugli oli essenziali, cosa sono, come si estraggono, quali sono i più usati

Sapevate che per fare un chilo di olio essenziale di rosa servono circa 1.867.000 rose?

Che cos’è questo profumo? Gli oli essenziali sono alla base della profumeria e della cosmetica, veri e propri doni della natura con una storia tutta da conoscere. A loro Lush, il marchio etico inglese, ha dedicato una mostra nel giardino d’inverno dietro il nuovo store, il più grande d’Italia, che ha aperto a Roma in centro.

Ecco una guida per imparare a conoscerli e ad usarli.

Che cos’è un olio essenziale?

Gli oli essenziali sono, più o meno letteralmente, l’essenza delle piante da cui vengono ricavati: fiori, alberi, erbe, germogli e ogni sorta di vita vegetale. Oltre ad avere un profumo meraviglioso, hanno un ruolo molto importante all’interno del nostro ecosistema. Tuttavia, non sono così dolci e miti come potrebbe sembrare. In natura sono infatti prima di tutto dei guerrieri che hanno il compito di respingere gli invasori, di proteggere la pianta o di attrarre gli insetti per l’impollinazione. E in alcuni casi possono essere davvero aggressivi e pericolosi.

Gli oli essenziali sono tra gli ingredienti naturali più antichi, e vengono usati da millenni nella produzione di cosmetici, medicinali e cibi. Si trovano nei detersivi per il bucato, nelle candele profumate più lussuose, negli aromi di alcune prelibatezze alimentari, nei profumi e nei rimedi contro il raffreddore.

Gli oli essenziali possono essere ricavati da centinaia di piante, per cui hanno aspetto, consistenza, colore e fragranza molto diversi tra loro, senza contare il metodo di estrazione usato per ottenerli.

Ecco dieci tra gli oli essenziali più usati

Olio essenziale ed essenza assoluta di rosa
Essenza assoluta di vaniglia
Olio essenziale di neroli tunisino
Essenza assoluta di gelsomino
Olio essenziale di sandalo australiano
Essenza assoluta di fiori d’arancio
Essenza assoluta di tonka
Olio essenziale di bergamotto
Olio essenziale di camomilla blu
Olio essenziale di lavanda

– Legno di sandalo Santalum album and Santalum spicatum

Sicuramente meglio conosciuto per il suo profumo intenso e dolce, il sandalo ha anche un lato più oscuro… In Asia viene usato da millenni nei preparati per i rituali e bruciato come incenso. Si trova anche nei prodotti di largo consumo come profumi, cosmetici e aromatizzanti.

Il sandalo è un albero molto speciale in quanto cresce come parassita, attaccandosi alle radici di diverse piante. Allo stato selvatico, l’albero ha bisogno di circa 25 anni per sviluppare nel proprio tronco il prezioso durame, il cuore del legno.

Ci sono due tipi principali di sandalo: quello australiano e quello indiano. Purtroppo, allo stato naturale entrambi i tipi cominciano a scarseggiare, e in India i sistemi di coltivazione razionale sono rari e molto arretrati. La sua scarsità e il suo alto valore commerciale fanno del sandalo un bene ambito dai contrabbandieri, prezioso sul mercato nero e spesso al centro di truffe e imbrogli. Trovare un fornitore sostenibile e affidabile può essere davvero difficile, e richiede estrema attenzione e scrupolosità.

– Oud Aquilaria sinensis
L’Aquilaria sinensis è l’albero che ha dato a Hong Kong il suo nome – Porto Fragrante. Eppure, nonostante l’economia fiorente dell’isola, gli ultimi vestigi di questo patrimonio sono minacciati dalla forte richiesta globale.

L’oud cresce tra le ferite dell’aquilaria, un albero noto anche come agar. Si sviluppa sotto forma di fungo, nei solchi lasciati da tigri e orsi che graffiano l’albero: una volta raccolto e bruciato rilascia un aroma irresistibile.

Distillato come olio essenziale, diventa uno dei materiali più costosi usati in profumeria. Fragranza legnosa e misteriosa, molto diffusa da secoli nel Medioriente, il suo attuale successo nel mondo Occidentale sta portando all’estinzione i pochi alberi rimasti. Le nuove piantagioni sparse nel Sud Est Asiatico stentano a tenere il passo con la forte domanda per questa muffa aromatica.

Incenso Boswellia carterii
La boswellia è uno degli alberi più resistenti della terra. Cresce in regioni dal clima durissimo – come l’Etiopia, la Somalia e lo Yemen – ed è tra gli ingredienti aromatici più vecchi della storia più antichi. Nonostante le avversità che questi alberi devono sopportare, per molti rappresentano la salvezza. Basta una semplice scalfittura della corteccia per far colare dall’albero lacrime di resina dorata, che vengono raccolte e vendute al mercato come franchincenso.

Le perle di resina sono poi usate come incenso, oppure distillate per ottenere l’olio essenziale per l’industria usato in profumeriiera. La forte pressione del mercato per ottenere questo materiale, la continua crescita di questo mercato ha provocato uno sfruttamento eccessivo delle piante, per cui oggi sono state adottate misure rigide per garantire a lungo termine la salvezza degli alberi e delle persone che ne dipendono. Una cosa non semplice quando guerre e sicità sono eventi ricorrenti.

– Tonka Dipteryx odorata
La tonka è una fava dalla fragranza dolce e speziata, per cui viene spesso usata insieme alla vaniglia in prodotti dai profumi dolci ispirati ai dessert gourmet, oltre che come aromatizzante. Ma la tonka non è così tranquilla mite come il suo profumo potrebbe far credere. Contiene infatti il coumarin – un componente chimico naturale, molto fragrante, che si trova in comune in molte tante piante. Il coumarin è quello che determina, ad esempio, il profumo pressoché universale di erba fresca appena tagliata. Ma oltre ad avere un odore gradevole, il coumarin è anche un precursore del warfarin – un farmaco usato per fluidificare il sangue e ridurre il rischio di trombosi. Infatti, Per questo motivo, negli Stati Uniti vi sono restrizioni sull’uso della fava di tonka, proprio perché contiene alte concentrazioni di coumarin, che potenzialmente potrebbero provocare reazioni in presenza di altri farmaci. Ma niente paura, bisognerebbe ingerire almeno 30 fave di tonka per avvicinarsi ai livelli tossici.

– Geranio Geranium dissectum
L’olio essenziale di geranio viene usato in fragranze e cosmetici per il suo delicato profumo floreale. Ha un effetto tonificante e riequilibrante bilanciante sulla pelle, oltre a proprietà astringenti e antisettiche, che ne fanno un ottimo ingrediente nei prodotti per la pelleper lo skincare. Si usa spesso nelle fragranze alla rosae per completarne il profumo. Data la grande richiesta a livello mondiale, la produzione di olio essenziale di geranio può essere un’ottima fonte di guadagno molto redditizia. È una pianta che richiede poche cure, che migliora la fertilità del suolo su cui cresce e che si può coltivare insieme a vari ortaggi, come fagioli, cavoli e carote. Per questo, in alcune zone dell’Africa, dove il settore agricolo è controllato dalle multinazionali che impongono i prezzi, oltre a dimostrarsi spesso inaffidabili, per i contadini il geranio rappresenta una buona fonte secondaria di reddito sulla quale possono contare.

– Vaniglia Vanilla planifolia
La vaniglia… si trova nel gelato, nei profumi, nei deodoranti delle auto e nelle candele. È un aroma così onnipresente da diventare quasi scontato e poco entusiasmante. , ma la verità dietro ad ogniun baccello di vaniglia è molto più curiosa di quanto possa sembrare. L’ingordigia mondiale per questa spezia dolce è insaziabile: 3000 tonnellate ogni anno! Ma il lavoro che serve per coltivare la vaniglia e prepararla per l’uso è lungo e difficile: ci vogliono infatti cinque anni per ogni raccolto. Con una così grande richiesta, sono in tanti a cercare delle scorciatoie, o peggio, a commettere reati per mettere le mani su questo bene prezioso. Casi di furto e violenza nelle piantagioni di vaniglia sono sempre più frequenti. La situazione è peggiorata ulteriormente con il ciclone che ha distrutto un terzo delle coltivazioni del Madagascar, primo produttore al mondo. Per questo, può diventare oggigiorno è davvero arduo difficile reperire trovare oggi sul mercato una vaniglia sostenibile ed equosolidale.

 – Palissandro Aniba rosaeodora

Il palissandro viene usato per il suo profumo legnoso e speziato, oltre che per le sue proprietà antisettiche nei prodotti per la pelle. Molto ambito da secoli, viene prodotto usando pezzetti sminuzzati di estratto dal legno degli omonimi alberi, che crescono nelle foreste pluviali del Sud America. E qui sta il problema. La domanda insaziabile di quest’olio essenziale fragrante, insieme congiunto al suo alto valore commerciale, ha spinto allo sfruttamento distruttivo degli alberi di palissandro, e quindi alla deforestazione su vasta scala. Una produzione sostenibile di questo olio essenziale è possibile, ma per questo bisogna educare e supportare sostenere i coltivatori nel passaggio a metodi rispettosi dell’ambiente. Spesso gli oli essenzi alil’olio di palissandro che che vengono viene spacciato come legale in realtà non lo sono.

– Ylang Ylang Cananga Odorata
L’ylang ylang viene coltivato per l’industria profumiera dove èe utilizzato in profumeria usato per la sua fragranza floreale intensa e persistente. Ma trovare l’olio essenziale migliore non è facile. Esistono gradi diversi gradi di distillazione dell’olio essenziale di ylang ylang, dall’extra superiore, il più alto, al III° grado, il più basso. In realtà, l’extra superiore si trova molto raramente sul mercato, e in quanto tale è probabilmente l’olio essenziale più adulterato nell’industria profumiera. Originario dell’Indonesia, la Cananga odorata è un albero che si trova nel Madagascar e nelle Isole Comore, fulcro della produzione dell’olio essenziale. Nelle Comore, la deforestazione per ricavare la legna da ardere usata per scaldare i rudimentali distillatori fabbricati in casacasalinghi, sta portando all’autodistruzione dell’intero settore.

Lavanda Lavandula

La lavanda viene usata per i suoi effetti calmanti, e anche per indurre il sonno. Esistono circa 25-30 tipi diversi di lavanda, tutti appartenenti alla famiglia delle Labiate (Lamiaceae). L’olio essenziale di lavanda francese (Lavandula angustifolia) viene dalla Provenza. La lavanda è una pianta perenne a cespuglio che appartiene alla stessa famiglia della menta. Si presenta sotto varie forme, ma l’olio essenziale è forse quella più versatile tra tutte. Viene estratto dalla sommità fiorita mediante distillazione a vapore. All’inizio del XX secolo, il chimico francese René Maurice Gattefossé scoprì le proprietà lenitive della lavanda dopo essersi bruciato il braccio e averlo immerso, inavvertitamente, in un tino pieno di olio essenziale di lavanda. Gattefossé sviluppò allora una vera passione per le proprietà degli oli essenziali e condusse studi approfonditi sull’argomento. È considerato come il padre della moderna aromaterapia.

La lavanda viene usata per migliorare il sonno oltreché per alleviare e calmare la mente. Si usa anche per aiutare la cicatrizzazione della pelle.

– La Rosa
Il miglior olio essenziale di rosa è fatto con le rose raccolte all’alba, quando esprimono tutta pienamente appieno la loro fragranza. Per fare un chilo di olio essenziale di rosa servono circa 1.867.000 rose. Lush usa 256 chili di olio essenziale di rosa all’anno – senza contare l’essenza assoluta. La rosa viene usata per la sua fragranza floreale seducente, e nei trattamenti per la pelle per le sue proprietà calmanti e lenitive.

Come si produce un olio essenziale:

Gli oli essenziali rappresentano l’insieme delle sostanze aromatiche di una pianta. Possono essere estratti da petali, steli, frutti, ortaggi, cortecce o foglie. Esistono tre metodi principali per ottenerli: la distillazione a vapore, l’estrazione con solvente e la spremitura.

L’estrazione a vapore

L’estrazione a vapore è il metodo più diffuso. Si usa per ricavare oli essenziali da erbe, semi, cortecce e radici – tra cui la menta piperita, il sandalo e la salvia.

Si tratta di una tecnica relativamente semplice che non si è evoluta molto in migliaia di anni – anche perché tutto quello che serve èbasta avere acqua, l’ingrediente che sida vuole distillare, dell’acqua e alcuni contenitori per scaldare la materia prima e raccogliere l’olio.

La distillazione a vapore induce l’ingrediente a rilasciare gli oli volatili che contiene al suo interno. L’ingrediente viene dapprima posto in un tino insieme al vapore o all’acqua calda. Il calore scompone allora lala pianta,e che rilascia le sue sostanza aromatiche sotto forma diassieme al vapore acqueo. infuso delle sostanze dell’olio essenziale. Questo vapore aromatico viene quindi condensato in un cono o in una serpentina di raffreddamento per poter essere raccolto. Per raccogliere il liquido condensato, si usa un vaso fiorentino, anche chiamato essencier, dove l’olio si separa dall’acqua depositandosi in superficie. L’olio essenziale allora essere raccolto eviene allora separato e imbottigliato.

Estrazione con solvente

Alcuni ingredienti sono troppo delicati per poter sostenere essere sottoposti alil calore della distillazione a vapore. Per fiori e boccioli fragili, come la mimosa o il gelsomino, si usa quindi un processo chiamato estrazione, nel quale non occorrono calore, vapore o acqua. In questo caso, l’ingrediente viene invece immerso in un solvente, come l’etanolo o l’esano, nel quale rilascia i suoi aromi.

La mistura solvente dissolve le sostanze aromatiche della pianta o del fiore rilasciandole in unnel liquido. Quando il Il solvente viene quindi rimosso, lasciandosi dietro unaciò che rimane è un composto mistura fragrante e concentratoa: l’essenza assoluta. Questo processo veniva dapprima ottenuto medianteha origine nell’anticaa tecnica dell’enfleurage – che consisteva nell’immergere nel grasso le materie aromaotiche più delicate per estrarne il profumo. spargere sul grasso i fiori più delicati per estrarne il profumo.

Di solito le essenze assolute hanno un profumo più vicino asono una rappresentazione più fedele dell’odore quello naturale della pianta rispetto agli oli essenziali, proprio perché non sono state scaldate. vengono lavorate a freddo.

Spremitura

La spremitura è Senz’altro la forma più semplice di estrazione: , nella spremitura l’ingrediente viene solo semplicemente pressato per estrarne l’olio essenziale.

La spremitura è probabilmente anche la forma più antica di estrazione. Oggi si usa di solito per produrre raccoglieregli oli l’olio dallea scorzea degli agrumi (la parte più ricca di composti aromatici), come pompelmo, limone e lime. , perché è la parte più ricca di oli. Questo tipo di estrazione si può fare a mano semplicemente schiacciando la buccia, oppure su scala più ampia con presse meccaniche.

Sintetici
Le fragranze si possono anche sintetizzare in laboratorio. Questa scelta può dipendere da varie ragioni – per ridurre i costi, per motivi di sicurezza, o per evitare di usare materie prime naturali non etiche o che non si possono ottenere in modo sostenibile.

Esiste ogni sorta di metodo per creare aromi sintetici – alcuni dei quali possono essere pericolosi o dannosi per l’ambiente. Quando si creano fragranze e prodotti, è fondamentale assicurarsi che i processi scientifici alla base dei sintetici siano sicuri ed etici. Si tratta infattiQuesto è di un campo su cui l’industria chimica delle fragranze e degli aromi sta facendo molta ricerca.

Curiosità sugli oli essenziali

– A volte basta un soffio di neroli per illuminare una giornata buia.

– – I chiodi di garofano hanno un alto tenore di eugenol – un componente chimico usato per lenire il dolore. Potresti sentirlo se siete andati dal dentista di recente, ne riconoscerete sicuramente il sapore.
quando vai dal dentista.

– Rosa, citronella, salvia, lavanda e neroli contengo geraniol – un componente organico che le api secernono per orientarsi nel mondo e nella loro ricerca di polline.

– Il legno di sandalo contiene farnesol – un componente chimico che inibisce la proliferazione del propionibacterium – un batterio che è tra le cause dell’acne. Per questo motivo, il farnesol viene spesso usato nei trattamenti contro l’acne.

– Molti ritrovamenti confermano che gli ingredienti naturali venivano usati in preparati cosmetici, alimentari e medicinali ancor prima della civiltà Egizia.

– Gli oli essenziali si trovano invengono anche utilizzati per aromatizzare cibi e bevande. , oltre che nei cosmetici. Insieme ad acqua, zucchero e altri ingredienti, Lla Coca Cola contiene una miscela segreta di oli essenziali conosciuta come Merchandise 7x, che viene mescolata con acqua, zucchero e altri ingredienti per creare il prodotto finito.

– A volte basta un soffio di neroli per illuminare una giornata buia.

– – I chiodi di garofano hanno un alto tenore di eugenol – un componente chimico usato per lenire il dolore. Potresti sentirlo se siete andati dal dentista di recente, ne riconoscerete sicuramente il sapore.
quando vai dal dentista.

– Rosa, citronella, salvia, lavanda e neroli contengo geraniol – un componente organico che le api secernono per orientarsi nel mondo e nella loro ricerca di polline.

– Il legno di sandalo contiene farnesol – un componente chimico che inibisce la proliferazione del propionibacterium – un batterio che è tra le cause dell’acne. Per questo motivo, il farnesol viene spesso usato nei trattamenti contro l’acne.

– Molti ritrovamenti confermano che gli ingredienti naturali venivano usati in preparati cosmetici, alimentari e medicinali ancor prima della civiltà Egizia.

– Gli oli essenziali si trovano invengono anche utilizzati per aromatizzare cibi e bevande. , oltre che nei cosmetici. Insieme ad acqua, zucchero e altri ingredienti, Lla Coca Cola contiene una miscela segreta di oli essenziali conosciuta come Merchandise 7x, che viene mescolata con acqua, zucchero e altri ingredienti per creare il prodotto finito.

Fonte: ansa.it

 

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